LA STORIA DI SANTA ROSALIA PER RAGAZZI
LA STORIA DI SANTA ROSALIA PER RAGAZZI
Ciao Ragazzi, mi chiamo Rosalia Sinibaldi e sono la santa Patrona di Palermo.
Vi racconto la mia storia. Io sono nata nel 1130 in un paese vicino Palermo, Santo Stefano di Quisqina al tempo di Guglielmo I, re Normanno di Sicilia. Per lungo tempo, ebbi l’onore di essere una delle dame di corte della regina. E così andai a vivere al palazzo dei Normanni con il re e la Regina.
Un giorno durante una battuta di caccia, il principe Baldovino salvò la vita del re che era stato aggredito da un animale feroce. Il re chiese al principe come poteva ringraziarlo e Baldavino chiese di poter sposare la più bella delle fanciulle del reame. E così mi chiese in sposa.
Inizialmente, ragazzi io ero indecisa se sposarlo. Ma un bel giorno sullo specchio della mia camera comparve Gesù. Che mi disse: Rosalia, tu dovrai dedicare la tua vita a me pregando giorno e notte. Così decisi di scappare e di andare lontano, per potermi dedicare alla preghiera in serenità. Scelsi una piccola grotta vicino il mio paese a Santo Stefano di Quisquina ma quella grotta era troppo piccola faceva freddo d’inverno. Dentro la grotta scrissi il mio nome ed ancora oggi è possibile leggerlo.
Decisi allora di tornare a Palermo e scelsi una nuova grotta presso Monte Pellegrino. Abitai tutta sola dentro la grotta e pregai come Gesù mi aveva chiesto, ero un eremita. Io sono morta lì ed un angelo mi seppelì. Ma nessuno sapeva dove era la mia tomba.
Fin quando, a Palermo dopo tanti e tanti anni nel 1624 scoppiò la peste. La peste è una brutta malattia che era difficile da sconfiggere perchè in quel tempo non esistevano tante medicine. A causa della peste tanta ma tanta gente moriva per questa malattia. Ma come arrivò la peste a Palermo?
Una nave portò la peste in città, anzi i topi della nave diffusero velocemente la malattia contaminando l’acqua. In poco tempo, tanti troppi morti. I palermitani disperati per la peste fecero una grande processione in città chiedendo aiuto alle altre mie amiche sante patrone: Agata, Oliva, Ninfa e Cristina. Dovete sapere che io non sono l’unica santa della città ma sono in buona compagnia.
Dato che le mie amiche sante non facevano nessun miracolo. Beh, dovetti intervenire io. E decisi di apparire in sogno ad una donna, Girolama Lagattuta. Le spiegai dove si trovava la mia grotta e che lì scavando avrebbe trovato la mia tomba. Così il 15 Luglio 1624 furono ritrovate le mie ossa, con il mio teschio. Ma il vescovo di Palermo non volle creder che quello era il mio corpo. E quindi! Beh, dovetti apparire nuovamente. Stavolta, scelsi un giovane saponaio, Vincenzo Bonello che era andato sul monte per cacciare. Io, Rosalia gli dissi che sarebbe dovuto andare in città e dire a tutti che quello trovato era il mio corpo e che tutti i palermitani dovevano fare una processione con le mie ossa. I palermitani portarono in processione l’urna in cui erano conservate le mie ossa e io feci il miracolo, salvando tutti dalla peste. Da quel momento il 15 luglio è la mia festa: il FESTINO. Da quel giorno io sono la santa patrona di Palermo. Ed i palermitani mi chiamano la “Santuzza”.
Storia ideata da Daniela Lo Secco.
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